Napoli e l’opera italiana nel Seicento
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Publication date
2020
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Turchini Edizioni
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Nella presentazione al lettore della Storia dell’opera italiana dell’EDT, Lorenzo Bianconi e Giorgio Pestelli giustificano così la divisione dell’opera in due parti: «Non solo la narrazione di ‘come effettivamente sono andate le cose’, ma anche la persistenza e la tenacia di sistemi e strutture paiono elementi essenziali alla identificazione e comprensione del quadro storico: sistemi e strutture che poi, a ben vedere, si muovono anche loro, come le vicende, ma molto più lentamente, e richiedono perciò lenti e mess’a fuoco particolari». Questo capitolo vuole essere, semplicemente, una di queste «lenti e mess'a fuoco particolari» concentrate sul sistema dell’opera a Napoli nel corso del XVII secolo, perché le vicende si conoscono oggigiorno con una certa puntualità, grazie alla pubblicazione di fonti documentarie degli ultimi anni. Le personalità dei viceré e il loro ruolo di committenti, i loro epistolari privati e la ricca documentazione custodita negli archivi di Spagna rappresentano i contributi più recenti allo studio dell’opera a Napoli, che inizia ad avere un quadro dai contorni ben definiti, ma ancora non completo nei dettagli né adeguatamente conosciuto.