Person:
Cappuccio, Chiara

Loading...
Profile Picture
First Name
Chiara
Last Name
Cappuccio
Affiliation
Universidad Complutense de Madrid
Faculty / Institute
Filología
Department
Estudios Románicos, Franceses, Italianos y Traducción
Area
Filología Italiana
Identifiers
UCM identifierORCIDScopus Author IDDialnet ID

Search Results

Now showing 1 - 6 of 6
  • Item
    "Tale immagine a punto mi rendea", Intertestualità liminali della Commedia.
    (I passi fidi. Studi in onore di Carlos López Cortezo., 2020) Chiara Cappuccio; Cappuccio, Chiara; Carlota Cattermole Ordoñez, Augusto Nava Mora, Rosario Scrimieri Martín, Juan Varela-Portas de Orduña
    Mi sembra importante tornare sulla questione interpretativa riguardante gli ultimi versi che chiudono la sezione antipurgatoriale non solo perché recenti ed autorevoli posizioni l’hanno riproposta come argomento ancora interesante e vivo nei distinti aspetti esegetici preseni al suo interno ma anche perché un articolo da me pubblicato su un numero ormai lontano numero di Tenzone diretto da Carlos López Cortezo ebbe forse il merito di riaprire una questione che sembrava ormai sopita già da qualche decennio e che appare, invece, più che mai attuale negli recenti studi in materia musicale. La percezione sonora, inoltre, è descrita all’interno di una similitudine, figura retorica la cui interpretazione in senso esegetico può essere considerata una dei più straordinari apporti del maestro Carlos Lòpez Cortezo al dantismo contemporáneo. Sono questi i motivi che mi hanno spinta a tornare sui versi conclusivi del IX canto del Purgatorio in queste poche pagine dedícate al fondatore non solo della Asociación Complutense de Dantología.ma di una vera e propria metodología di interpretazione del testo dantesco già ampiamente sperimentata con importanti risultati analitici.
  • Item
    «Seguitando il mio canto con quel suono». La natura musicale dell'Antipurgatorio.
    (Italianistica, 2021) Chiara Cappuccio; Cappuccio, Chiara
    In questo contributo si analizzano le presenze musicali di una delle zone più singolari del poema dantesco, l’Antipurgatorio. Oltre ad avere connotazioni geodesiche e morali proprie l’Antipurgatorio è caratterizzato da un’organizzazione musicale diversa dalle altre due macrozone purgatoriali, la cui natura può essere individuata in un principio di progressione continua che conduce dall’intonazione incipitaria del salmo 113 fino al nuovo paesaggio musicale della «valletta fiorita », sugellato dal canto dell’inno a Compieta «Te lucis ante». Su tale principio progressivo si struttura la ricerca di una musica in grado non solo di accompagnare il nuovo percorso oltremondano inaugurato dalla seconda cantica ma anche di diventare una fonte di informazione costante ed immediata per i lettori medievali familiarizzati con l’uso liturgico.
  • Item
    «In sul verde e ’n su’ fiori». Il canto dei principi nella «Valletta fiorita» della Commedia.
    (ZIBALDONE, ESTUDIOS ITALIANOS, 2021) Chiara Cappuccio; Cappuccio, Chiara
    In questo contributo si analizza la singolarità compositiva di uno dei luoghi del viaggio dantesco meno condizionati dal pensiero teologico medievale: l’Antipurgatorio. In esso si manifesta una libertà di invenzione e scrittura che converte i primi nove canti del Purgatorio in un terreno di sperimentazione tra i più fruttiferi della critica dantesca contemporanea. All’interno del vestibolo purgatoriale analizzeremo l’ultimo dei luoghi visitati dal personaggio prima di arrivare alle soglie della porta di san Pietro: la Valletta fiorita. Di questo luogo pre-edenico – quasi a sé stante all’interno della geografia antipurgatoriale – analizzeremo la confluenza di messaggi sonori e musicali che conducono alla costruzione di uno spazio liturgico molto più elaborato di quelli finora attraversati dal protagonista del poema.
  • Item
    «Lo sonar de le parole» dell’invidia: l’organicità progressiva della liturgia musicale del Purgatorio
    (Revista de Literatura Medieval, 2023) Chiara Cappuccio; Cappuccio, Chiara
    Tra i diversi linguaggi scientifici utilizzati da Dante per la composizione della Commedia quello musicale si configura, fin dall’inizio del Purgatorio, come un elemento in constante evoluzione, chiamato ad assolvere specifiche ed innovative funzioni di rappresentazione letteraria ed intermediale. In questo contributo presentiamo l’analisi musicale di una cornice purgatoriale normalmente trascurata dagli studi musicologici, la seconda, per dimostrare, invece, come in essa l’uso di tale linguaggio sia finalizzato ad una costruzione melodico-liturgica che supera i confini dell’intero episodio dedicato all’esplorazione della colpa dell’invidia per entrare in comunicazione le cornici adiacenti. Evidenziamo la presenza di uno sviluppo sonoro che racchiude in un’unica ritualità musicale le balze della superbia, dell’invidia e dell’ira che costituiscono il territorio più basso all’interno della zona della montagna purgatoriale abitata dalle anime in processo di espiazione. Tale luogo ultraterreno viene individuato da sonorità proprie che distinguono la parte della montagna dedicata alle colpe più gravi tra i peccati veniali.
  • Item
    Los dulces sones de los instrumentos infinitos” del Decamerón*
    (La palabra, 2025) Chiara Cappuccio; Cappuccio, Chiara
    La presencia de léxico, representaciones e imágenes musicales en el Decamerón de Boccaccio es recurrente en el desarrollo de la obra, aunque tradicionalmente han sido considerados como procedimientos decorativos de la trama. En este artículo trataremos de destacar cómo esta presencia constituye un principio de cohesión interna en el texto que contribuye al mantenimiento de su estructura unitaria. Con este objetivo analizaremos distintas situaciones de la obra de Boccaccio relacionadas con la música, destacando la función estructural que desarrollan en la narración. El resultado de estos análisis confirma la centralidad que la música adquiere en el marco narrativo de la obra, donde se expresa el proyecto literario de Boccaccio y el propósito narrativo de los diez protagonistas. Finalmente, se presentarán unas conclusiones sobre la trama musical del Decamerón, indicando su relevancia para una lectura orgánica del entramado literario de la obra.
  • Item
    Cronaca di una distopia: la poesia medievale italiana medievale e umanistica tra tradizione scritta e fonti teorico-letterarie.
    (Expresiones artísticas del Italiano, 2020) Chiara Cappuccio; Cappuccio, Chiara; Mirella Ana Marotta Péramos, Gianfranco Chicca
    Quest'articolo prpone una ricognizione lessicale che possa apportare qualche nuovo elemento sul rapporto tra l’opera lettararia e la teoria e la prassi musicale nella cultura italiana tra Medioevo e Umanesimo. Le posizioni teoriche di Dante e Petrarca sono fondamentali per la ricostruzione del rapporto tra poesia e musica in un’epoca in cui il poeta non è più musicus ma ragionando sulla scientia musicae definisce il rapporto tra le due arti centrale per lo studio dell’Umanesimo.Uno dei risultati più illustri della cultura umanistica italiana risiede nello speciale rapporto che si instaura tra la parola e la melodia nella produzione lirica per musica che porterà al tripudio madrigalistico rinascimentale. In questa comunicazione ci proponiamo di seguire le tracce del principio medievale di questo rapporto nelle sue implicazioni teoriche e pratiche. Non tratteremo quindi gli esiti più conosciuti del fenomeno ma i primordi di questo percorso attraverso il ripercorrimento di un paradigma interpretativo tra i più significativi della critica letteraria italiana che vede nel divorzio tra musica e poesia (e cioè nella sostanziale negazione di questo rapporto) una dei fondamenti più importanti della nascita della lirica italiana